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CAMP ESTIVI 2009 - Uscita da Tittia

Dal Tittia
Dal Tittia

I RAGAZZI DEL CAMP ESTIVO AL COSTONE, OSPITI DA GIOVANNI ATZENI, DETTO “TITTIA”

 

Sfidando il grande caldo di questi giorni, i ragazzi che frequentano il Camp estivo presso il Ricreatorio Pio II Costone, si sono recati ieri mattina di buon ora, ma il sole già splendeva in maniera cocente, a far visita al fantino Giovanni Atzeni, detto Tittia, che ha ospitato la variopinta comitiva costonia presso la sua tenuta di Arbia. I circa 40 tra bambine e bambini di età compresa tra i 5 ed i 13 anni, hanno potuto far conoscenza con i cavalli che Giovanni Atzeni ha nella sua scuderia, tra cui quella Gezabele che dovrebbe rientrare nel lotto dei 10 cavalli per la carriera di luglio. Dodici i soggetti che costituiscono la scuderia di Giovanni Atzeni, 7 dei quali allenati per le corse in provincia e per il Palio di Siena, oltre a quello di Legnano ed Asti; gli vengono montati per i consueti allenamenti con lunghe passeggiate nel bosco, ed uno privilegiato, in versione “pensionato”, quel Gridu che ha corso un palio nella Giraffa (agosto 2007), ma essendosi in seguito infortunato, adesso fa la bella vita al pascolo nella tenuta di Tittia. Il giovane fantino, per nulla intimorito dall’incalzare delle moltissime domande che i piccoli ed incuriositi ospiti gli hanno rivolto, ha risposto con grande disinvoltura, smentendo le voci che lo vorrebbero timido, poco loquace, introverso; tutt’altro. Giovanni ha spiegato come si svolge il suo lavoro, i suoi allenamenti, ha fatto vedere le cure di cui ha bisogno quotidianamente un cavallo, liberando poi un purosangue nel recinto che ha dato vita ad un rodeo fuori programma, tra l’entusiasmo dei piccoli costoniani. Ha raccontato le sue esperienze paliesche, della sua vittoria rocambolesca con l’Oca, della sua eccezionale caduta nel Palio dell’agosto 2007, quando terminò, dopo aver battuto il ginocchio al colonnino del Casato, “rigirato” sulla groppa di Fedora Suara, la grigia con la quale trionfò nel luglio sempre del 2007 per i colori di Fontebranda, un palio dal finale concitato. <Ero sicuro di aver vinto – ha raccontato il Tittia ai ragazzi che lo hanno ascoltato attoniti – ma nonostante ciò mi ritrovai sotto i palchi. Ho vinto io, ho vinto io, gridavo ai miei accompagnatori, ma alla trifora del Comune era stata esposta un’altra bandiera, quella del Nicchio, la contrada con la quale ho debuttato nel 2003 in Piazza. Eravamo già in Santa Caterina, quando vedemmo i ragazzi dell’Oca venire in sù con le bandiere ed i tamburi e allora ebbi la certezza di aver vinto.> Un’esperienza unica quella vissuta da Tittia, che certamente non scorderà mai.

Dopo gli aneddoti e le varie domande di rito, la comitiva si è rifocillata grazie al rinfresco preparato da Giovanni e dalla moglie Ilaria, poi il ritorno al Costone. Prima dei saluti, Giovanni Atzeni ha fatto a tutti una promessa: <Se a luglio vinco, sarete nuovamente tutti ospiti a casa mia, con tanto di ricca merenda.> Una promessa questa, che è stata accolta, a prescindere dall’appartenenza contradaiola, con grande entusiasmo dai giovani visitatori che hanno fatto rientro per il pranzo al Costone, arricchiti di un’inconsueta esperienza paliesca.   

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