UN COSTONE TROPPO MOLLE CEDE IN CASA DELLA CAPOLISTA COLLE

 

La capolista ha fatto valere la propria forza ed il Costone nulla ha potuto, subendo dal primo all’ultimo minuto la supremazia avversaria. Obiettivamente bisogna riconoscere che la squadra di Pacini ha ampiamente meritato la vittoria, costruita - strano, ma vero - nei primi 3 minuti di gara, con quel parziale di 14-0 che i giallo-verdi hanno rigurgitato per tutto l’arco dell’incontro, senza digerirlo. I timidi tentativi di riavvicinamento sono sempre stati rintuzzati da Bonelli e compagni che con grande mestiere hanno controllato a loro piacimento il gioco, dimostrando grande equilibrio e sagacia tecnica. Per i senesi, tramortiti dalla partenza lampo dei colligiani, è stato un inseguimento continuo, esasperante, che li ha condizionati psicologicamente; il resto lo ha fatto la difesa dei padroni di casa, sempre attenta a chiudere ogni varco ed a costringere gli ospiti a tiri forzati ed imprecisi. Sotto le plance Colle ha dominato, tenendo a debita distanza i senesi, che non si sono mai visti ai rimbalzi offensivi, se non in sporadiche apparizioni, davvero ben poco per impensierire la capolista che evidentemente è lassù per meriti oggettivi e non casuali. A tratti è sembrato addirittura che il Costone non fosse in grato di reggere il ritmo di gara, soprattutto all’inizio, con quelle percentuali devastanti messe in mostra da Moroni e compagni che si sono esibiti in una performance davvero pregevole; l’unico in grado di reggere il ritmo è apparso Niccolò Franceschini, forse sotto-utilizzato, ma Daniele Ricci ha cercato a più riprese di trovare un quintetto idoneo che potesse in qualche maniera reggere botta; ma con Martina completamente spaesato, Dell’Aquila “desaparesidos” dopo l’intervallo, Castri messo ko da una gomitata (fortuita) alla testa, Pippo Franceschini non al meglio, Braccagni e Sensi mai incisivi, così come Sprugnoli e Martellucci (benino invece Spinelli), come poteva essere vinta una partita difficile come questa?

Roberto Rosa

da la Nazione Siena, 27 febbraio 2007