“IL COSTONE, L'AMORE DI UNA GRANDE FAMIGLIA”
IL DG DELLA VISMEDERI COSTONE ANDREA NALDINI, SI RACCONTA IN UNA LUNGA INTERVISTA
“Rientrare al Costone è stata per me una bella e grande soddisfazione, un passo fatto nel 2019 quando purtroppo prima mia mamma poi il babbo sono venuti a mancare; a loro devo tantissimo compreso la passione che mi hanno trasmesso fin dall’età di 4 anni per il Basket. La mia crescita da Allenatore passa proprio dal Costone negli anni 94/95/96 con la parte femminile, poi approdando al maschile (Juniores e assistente in serie C) e da allora un lungo percorso fatto insieme fino al 2010, anno in cui per un bel periodo le nostre strade si sono separate. L’amore per la Società però non passa mai, il Costone ti rimane dentro, possono esserci divergenze ma non puoi mai cancellare quello che è il Ricreatorio, la Storia che sono parte integrante di una grande famiglia.
E come in tutte le belle storie d’amore, grazie anche a Francesco Braccagni che spesso incontravo sulla spiaggia di Follonica nell’estate del 2019 e poi soprattutto alla volontà di Roberto Rosa, mi viene chiesto di “tornare a casa“.
Molto entusiamo, anche se in punta di piedi e guardingo, mi incontro con il Presidente che già conoscevo, ma con cui mai avevo avuto stretto contatto. Mi colpirono molto le sue parole nel primo incontro avuto nella sua Azienda, piene di entusiasmo voglia di fare, ma soprattutto ambizioni. Da allora è stato un crescendo, tutto inerente a un progetto che mi raccontò assieme al Vice Presidente proprio la mattina in cui ci incontrammo. La determinazione di Emanuele è stata sicuramente la benzina che ci ha permesso ad oggi di aver fatto uno scalino importante.
Quasi tutti i giorni ci sentiamo la mattina prestissimo ; m,i dice spesso che “tecnicamente non ci capisce molto” ma in realtà non è così perché si informa su ogni minimo dettaglio, ma soprattutto ha capacità imprenditoriali e manageriali che sono sempre una spanna avanti; con lui ho avuto modo davvero di imparare molto anche sotto questo aspetto.
L’intesa è stata sicuramente la chiave del nostro cammino in questi 3 anni sia con lui che con Roberto Rosa, condivisioni, idee, a volte discussioni perché ci sono state anche quelle, ma sempre e comunque finite con una cena e con chiarimenti che hanno fatto crescere in questi anni un’amicizia solida ma soprattutto leale.
Quest’anno abbiamo coronato un primo pezzo di un progetto credendo in tante idee e situazioni che all’inizio sembravano utopistiche.
C’è ancora tanto da fare in tutto il movimento, ma proprio il Costone sta rispondendo in toto con una crescita esponenziale con tante persone che hanno ritrovato la passione e la voglia di esserci dopo due anni non facili, ed ognuno nel proprio piccolo porta quel mattoncino a tutto il movimento che crea entusiasmo e crescita.
Minibasket, Settore giovanile sono linfa determinante per una crescita che giorno dopo giorno sta facendo adeguare la Società ai tempi moderni. La promozione è stata il culmine di un’annata strepitosa e faticosa, ma una fatica che è stata sempre messa da parte e ripagata grazie alle emozioni fatte di gioia, a volte anche di amarezze, ma mai con dubbi e perplessità.
Un’annata indimenticabile dove non esistono ricette, come dice il nostro Coach David Fattorini e il suo staff che in un regalo di Natale (datomi però a promozione conquistata),
“il segreto del successo... rimane un segreto”.
Il mio però passa inevitabilmente anche e soprattuto dagli affetti familiari, colonne portanti che ogni giorno ti trasmettono energia. Da mia figlia Chiara che pur a distanza, così come mio fratello Marco, non si sono persi mai una partita, a Valentina la mia compagna di vita che non ha mai smesso di sostenermi consigliarmi guidarmi in tutti i momenti sia di entusiasmo che di abbattimento, oltre che sopportarmi, cosa non semplice ma che solo lei può fare, insieme a Matteo e Tommaso i suoi piccoli che sono diventati i capi ultrà giallo-verdi. A loro dico grazie, ed è lo stesso grazie che va alla Famiglia Costoniana perché di questo si tratta e solo chi ha la fortuna di viverla può rendersi conto di quello che può rappfresentare.
Andrea Naldini