Il Costone archivia il primo mese di stagione della nuova avventura in DNB; il bilancio dopo le prime gare non può che essere caratterizzato da alti e bassi, che fanno sì che il giudizio debba essere rimandato: troppa infatti la differenza tra la squadra vivace ed intensa vista trionfare a fil di sirena contro Ancona e rimontare meravigliosamente un avversario maggiormente quotato come la Poderosa Montegranaro e quella rinunciataria scesa sul parquet nel derby contro Empoli o a Rimini.
Procedendo attraverso un’analisi equilibrata di questo primo scorcio di campionato è necessario fissare alcuni punti fermi al fine di comprendere l’altalena costoniana. Per prima cosa Marco Collini e Pippo Franceschini non hanno mai potuto schierare il roster al completo: all’inizio del cammino erano noti i guai alla schiena per Lorenzo Gambelli (l’assenza che si è sentita di più finora), che tuttavia sono poi sfociati nella necessità di un’operazione alla schiena volta a curare l’ernia discale del numero 6 gialloverde; ben presto ai box accanto a lui si è dovuto fermare un altro dei punti di forza tra gli esterni della Consum.it, ovvero Camillo Bianchi: il giovane nazionale, arrivato nell’ambito di una operazione di doppio tesseramento con la Mens Sana, ha riportato un problema al timpano che lo sta tenendo fuori sin dalla seconda giornata. Infine i guai sono arrivati anche per Emiliano Solfrizzi: già vittima di una lieve distorsione alla caviglia, l’ala del Costone è poi incorsa in un infortunio nella gara contro la Poderosa e per lui si parla di una sospetta lussazione del malleolo. Tutti problemi dunque non di poca entità per alcune delle pedine fondamentali nello scacchiere gialloverde.
In secondo luogo le principali difficoltà per il Costone si sono manifestate spesso sotto l’aspetto psicologico: è successo più di una volta e ne è palese testimonianza la disfatta casalinga contro la Use Empoli, che la squadra si sia “dimenticata” di scendere in campo con la giusta intensità e la giusta concentrazione nell’approccio alla partita; ne sono scaturiti parziali troppo ardui da raddrizzare, nonostante la buona volontà e la ritrovata aggressività dei giocatori e, conseguentemente, sconfitte che hanno lasciato l’amaro in bocca, come anche quella sul campo della Crabs Rimini, squadra non certo irresistibile.
La terza ed ultima annotazione riguarda le croniche difficoltà offensive dimostrate dalla squadra in buona parte degli incontri, se si eccettuano l’esordio con Senigallia e l’entusiasmante affermazione contro Montegranaro: il prezzo dell’adattamento alla serie B è stato altamente salato per i gialloverdi ed il solo Gigi Bruttini in grado di attaccare dal palleggio con continuità non sembra sufficiente a scardinare le retroguardie avversarie; è in questo frangente, come detto, che si sente maggiormente la mancanza di un altro “animale da canestro” come Gambelli , anche in virtù delle inefficaci percentuali che la Consum.it ha riportato finora nelle bordate dalla lunga; l’imprecisione da fuori oltretutto va anche a discapito degli interni, infatti le insufficienti medie al tiro non hanno permesso di “aprire le scatole” difensive anche a vantaggio dei lunghi stessi.
Le note positive, per quanto concerne le individualità, vengono da un Luigi Bruttini tirato a lucido, addirittura strepitoso in alcune apparizioni sul parquet e da un Francesco Bonelli in versione di vero leader della fase offensiva costoniana, oltre che unico cecchino da fuori; a loro si aggiunge la garanzia Emiliano Solfrizzi: piovra sotto le plance, ago della bilancia difensiva gialloverde e sempre presente anche nell’altra metà campo.
A livello generale la forza di questo team è ancora l’unità, l’affiatamento e la voglia di uscire insieme dalle difficoltà: la strada è lunga e non priva di ostacoli, ma questa Consum.it è più che mai determinata a salvarsi.