Il Costone festeggia la promozione in Serie B: dopo undici anni la società della Piaggia torna a celebrare un salto di categoria; era il 2000/2001 e la squadra di Marco Collini saliva dalla C2 alla C1. Ebbene si, non è difficile trovare il minimo comun denominatore tra le due imprese: Marco Collini; ancora una volta coach gialloverde, richiamato ad inizio stagione a conclusione del ciclo di Andrea Zanotti, è lui l’artefice del salto di qualità di una squadra che pur facendo sempre benissimo in regular season soffriva le partite ad eliminazione diretta, rimanendo a fine stagione con un pugno di mosche e qualche rimpianto.
Anche quest’anno, in ogni caso, i playoff non hanno mancato di trasmettere altalenanti emozioni ed hanno visto la Consum.it arenarsi in punti che potevano sembrare di non ritorno: in semifinale e finale, infatti, il Costone ha perso gara 1 in casa, contro squadre più profonde (Bottegone) o più esperte (Monsummano) ed anche in gara 2 le avversarie sembravano in certi momenti dell’incontro già col match point sulla racchetta. Tuttavia due grandi vittorie esterne, su campi tutt’altro che facili, hanno dimostrato che una squadra con questo cuore e questa unità non poteva che andare in fondo, al compimento della sua missione: tornati a Siena i ragazzi di Collini e Dragone hanno fatto terra bruciata attorno a loro, annichilendo prima il Valentina’s e poi la Meridien con una supremazia netta ed una convinzione stupefacente, per nulla intaccata dai tentativi di rimonta degli ospiti.
La promozione in DNB è stata alla fine la vittoria di tutti i costoniani: della società, con in testa la presidente Patrizia Morbidi e Piero Franceschini, che con risorse limitate hanno allestito una squadra competitiva e quasi interamente composta da ragazzi senesi, fattore rivelatosi importantissimo per l’amalgama del gruppo. Si è trattato di un grande riconoscimento per il lavoro svolto da tutto lo staff che ha collaborato con coach Collini, lavoro svolto tra le difficoltà e per grande parte caratterizzato dal recupero dagli infortuni, che hanno costellato l’annata gialloverde.
E’ stata ovviamente la vittoria di tutti i giocatori: il capitano coraggioso Niccolò Franceschini, che con il suo tiro arrampicatosi sul ferro ha regalato la vittoria in gara 3 e che aspettava quel momento da quando due anni prima un altro ferro, quello di Sassari, aveva detto no alla sua conclusione ed alle ambizioni del Costone; il bomber Lorenzo Gambelli, elemento di classe cristallina che meritava una categoria ben superiore alla C1 e che, nonostante tutti i guai muscolari, a suon di canestri ha più volte trascinato i suoi fino al trionfo. Il regista, Francesco Bonelli, indispensabile per la sua capacità di gestire ritmi e idee in campo, sempre un passo avanti agli altri per intelligenza e con licenza di qualche siluro da fuori di quelli che fanno male; a lui si è alternato perfettamente l’altro playmaker Duccio Benincasa, fondamentale nelle fasi di rottura ed in difesa, ma anche eccellente nel far segnare i compagni e soprattutto sempre col coltello tra i denti. Per Pippo Franceschini poi non è stata solo una vittoria in campionato, ma anche la rivincita contro quanti dubitavano delle sue capacità: il suo rendimento nei playoff è cresciuto in maniera esponenziale ed il suo salto di qualità, in attacco ma anche in difesa, ha fornito un arma in più non da poco all’allenatore; chi invece è stato per un anno intero sulla cresta dell’onda è Gigi Bruttini, prodotto del vivaio classe ’90, che con questi compagni è cresciuto da giovane promessa, diventando uno dei più forti realizzatori del campionato. Ed ancora i due lunghi, veri totem a presidio dell’area Consum.it: Andrea Cessel, classe ’69, che dopo aver girato mezza Europa per giocare nelle competizioni più importanti si è ritrovato a battagliare sotto i ferri per le sorti della Piaggia ed Emiliano Solfrizzi, a Siena da ormai due anni, vero e proprio jolly a disposizione di Marco Collini per la sua capacità di saper fare..tutto!
Concludiamo con chi è stato un po’più ai margini della rotazione, ma non per questo ha svolto un ruolo meno importante degli altri compagni: Giulio Carnaroli, Giulio Valenti e Pippo Catoni, esempi di etica del lavoro e di attaccamento ai compagni ed infine il giovane Alessandro Nepi, che ha mosso quest’anno i primi passi in prima squadra, conquistando subito una promozione e che dalla sua ha un’arma eccezionale: il futuro.
Guido Carli